CAPITOLO 2°
Il contatto con l’oriente il Giappone 1988
Nel Giugno 1988 sono partito per il Giappone per andare ad aprire un ristorante, non sapevo nemmeno dove si trovava il Giappone, ma l’idea mi entusiasmava, la scoperta di una nuova terra cultura e soprattutto la cucina troppo bello, di punto in bianco sono partito, mai preso un aereo per cosi lunghe distanze, mi sono documentato sul Giappone e via.
L’impatto molto tragico dopo una settimana volevo tornare a casa, ma poi la passione e la curiosità della cucina era troppo forte.
Ci sono rimasto quasi due anni di seguito, ero entrato nella loro logica e cultura è bellissimo, il ristorante era in Nagoya,.
Bello tutto, il modo come concepiscono loro la cucina Italiana, ma soprattutto la loro quella vera, la serietà in come l’affrontano l’impegno che ci mettono, il rispetto dei prodotti, le cotture la freschezza delle materie prime.
Con questo gruppo ho aperto 3 ristoranti in diverse località, il come si aprivano, la formazione che facevano al personale unico nel suo genere: individuata la zona dove farlo si procedeva nel esaminare la concorrenza, io con il direttore della ristorazione ci facevamo tutti i ristoranti della città compilando una scheda del tipo del locale, tipo di cucina, la lista dei vini, l’ambiente e poi si facevano le considerazioni dovute.
Si procedeva alla formazione del personale un mese prima di aprire si cucinava come se fossero clienti invece erano dirigenti della compagnia, nel frattempo si provavano le persone, i piatti si aggiustava il tiro nell’ordine di porzioni presentazioni e poi alla fine si apriva al pubblico con inaugurazione.
Tornado alla cucina Giapponese, il loro motto è quello di: prima si mangia con gli occhi poi con il cuore ed in fine con la bocca. Nel frattempo che ci sono stato ho frequentato una scuola di scultura di ghiaccio artistico, che in Italia i primi anni 90 ho portato come idea per molti colleghi che anno imparato, e fondato una scuola presso l’Etoile di Sottomarina Chioggia con Rossano Boscolo
Guardando il tipo di cucina che gira in Europa ed in Italia molte cose sono inspirate a loro, vedi carpacci di pesce, involtini di pasta di riso al vapore e fritti, salse miscelate con soya, ma soprattutto le presentazioni le ceramiche usate nei servizi di piatti e l’architettura dei locali cosi via.
Insomma noi abbiamo dato la cultura di dieta mediterranea ma abbiamo anche assorbito molto dall’oriente e Asia.
Guardando anche ai ristoranti che fanno tendenza in Italia e in Europa, sono di base asiatici, con stili di minimalismo che è una cultura loro, addirittura a Parigi ci sono dei locali che vanno forte che anno il personale di sala scelto in fatto di presenza, aspetto e rigorosamente con gli occhi a mandorla.
Del resto la mia cucina a certi tratti ha una fusione con il Giappone e devo dire che a mio gusto personale è gustosa piena di colori e gusti diversi tra di loro ma che al fine si equilibrano.
In fine quel paese chiamato sol levante mi ha dato moltissimo e contribuito anche nella mia perfezione tecno pratica, in Giappone continuo ad andarci ogni anno ci passo 20 giorni a fare quello che più mi piace, cucinare, imparare le loro tecniche di conservazione, cotture e marinature e cercando di capire e carpire le loro nuove tendenze alimentare.
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